La verità di questo Lago
Sono oramai trascorsi otto anni da quando iniziai a frequentare il lago di Caccamo, e ne sono quasi sei che vi pratico il carpfishing assiduamente.
Tengo innanzitutto a precisare che io abito ad una decina di chilometri dal lago e vi posso arrivare piu' o meno in altrettanti minuti..un vantaggio rilevante direte voi!..Posso controllare regolarmente il lago, potrei decidere di pasturarvi anche tutti i giorni (pazienza permettendo), e non di meno col tempo ho imparato a conoscere le varie caratteristiche ed abitudini di questo specchio d' acqua. Non posso negare le facilitazioni che in questi termini ho avuto ed ancora ho...ma cosa mi rispondereste se vi dicessi che io, a due passi dal lago, non sono libero di frequentare le postazioni, o gli spot come li chiamiamo, che preferisco?? Sì..è proprio così!!
L'etica del carpfishing sosterrebbe che qualsiasi carpista al mondo che un giorno volesse pescare su di un lago in un' ipotetica postazione "X" e il giorno dopo per una qualsiasi motivazione, magari perchè gli piace di più, traslocasse sulla "Y", se entrambe fossero libere non ci sarebbe nessun problema e nessuno potrebbe protestare...non è forse così?
No...a Caccamo in molti casi ciò non avviene, tutt' altro!!
Per piazzola libera non intendo "non occupata", magari fosse solo questo il problema..: molti carpisti pensano che andare un paio di volte alla settimana a pasturare una postazione significhi poi esercitarvi sopra il diritto di proprietà! Pretendono che nessuno vada a pescare nel "loro posto", ne' durante il fine settimana ne' durante i giorni che intercorrono tra i week-end successivi perchè ormai lo hanno prenotato a vita. Sapete qual' è il risultato di questi comportamenti??
Che io, residente nello stesso Comune di appartenenza del lago, devo evitare di pescare in determinati posti perchè lì pasturano Tizio e Caio che abitano magari in un' altra Provincia o in un' altra Regione! Ma che discorso assurdo è mai questo??
Io vado a pesca perchè è un hobby che adoro e che pratico per rilassarmi e godermi quel senso di soddisfazione che una bella cattura mi può regalare, ed invece mi trovo ogni volta a farmi scrupoli su scrupoli ed essere assalito dalla rabbia.
-Qui ci pesco io, la prossima volta è meglio che non vieni-
Purtroppo però non c'è mai limite alla sciocchezza, infatti io e i miei amici abbiamo sopportato anche frasi peggiori:
-Vai via o ti buco quel canotto!-
-Se peschi in questo posto io poi agisco di conseguenza!-
-Vi butto in acqua!-
Che tristezza!
Anch' io in passato ho spesso pasturato delle postazioni, ma non ho mai minacciato ne' tanto meno cacciato via nessuno.Secondo me chi vuole pasturare può farlo tranquillamente, ma non può pretendere di trovarsi libero il posto 365 giorni all' anno perchè chiunque quando va a pesca ha il diritto di piazzarsi dove gli pare e piace! Chi ultimo arriva male alloggia! Nelle Marche purtroppo questo tipo di maleducazione è assai diffuso ed il lago di Caccamo non è l' unico ad esserne soggetto!E' ora di tornare a vivere questa passione come un momento di relax e non come un pretesto per mostrarsi strafottenti.
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Franz
Ringrazio Mauro per la disponibilità nell' averci inviato un resoconto di quanto si e' discusso
Piccolo report sulla conferenza sull'acqua pubblica "Imbrocchiamo la strada giusta", giusto perché ero andato per dare un'occhiata e sono rimasto per quattro ore, e quattro ore che considero spese benone. Perché si è parlato molto del nostro territorio, e mi è servito a scoprire alcune cose interessanti su come è strutturata la rete idrica settempedana e del Potenza più in generale. Perché i personaggi che sono intervenuti sono stati, chi più chi meno (è uscito fuori che stiamo sfruttando male le acque dei laghi di pilato…i politici…) interessanti, le banalità di rito sull'ambiente sono state appena toccate per poi entrare in un acceso dibattito che non ti aspetti quando sei abituato ai vari "ballarò", "annozero" e basta che porta a porta neanche lo considero. Si che c'era una po di tutto, dall'assessore provinciale al no global, dall'avvocato all'ingegnere, e c'è stato scontro, di quelli vivi, ma sui contenuti per una volta; e c'era anche gente, che non è mai scontato.
Allora mi è venuto da pensare che magari è vero che le decisioni vanno prese nella piccola comunità, dove magari si fa più attenzione ai fatti, dove la macchina non è troppo grande per essere fermata se va fuori strada… è solo uno spunto, anzi magari solo un'impressione, ma quando si parla di rivoluzione dal basso si parla anche di questo credo.
Essendo questo un blog sulla pesca magari è meglio che accenno un po' all'acqua, Il Potenza ne ha, ha radici forti e ben piantate sotto le montagne (il complesso carsico di Montelago tra queste) ma tutto ciò non ci da troppa sicurezza, si perché già si parla di un bacino a Fiuminata per derivare dell'acqua ad uso irriguo, si parla di una derivazione anche giù a valle, dopo macerata, e di sfruttare la sorgente di Sefro (da cui arriva il 90% dell'approvvigionamento idrico settempedano) anche per una centrale di imbottigliamento. Ora non posso dire se tali interventi siano giusti o sbagliati, però sta di fatto che certi equilibri sono facili da rompere, specie se non si ha conoscenza del sistema in cui si mettono le mani; e se non prestiamo la dovuta attenzione alle azioni che si vogliono intraprendere nel prossimo futuro sul nostro fiume, corriamo tutti il rischio di perdere tanto …ma penso che certi pescatori hanno già la sensibilità giusta a riguardo da non restare a guardare.
M
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Nel documento si denunciano l' inadeguatezza della legislazione nazionale, la frammentazione delle competenze e la tardiva o mancata applicazione di direttive internazionali. Inoltre si denuncia lo stato di degrado delle acque nazionali ed il relativo rischio per le specie ittiche autoctone, e ancora si parla della pesca sportiva e il suo risvolto economico, della pesca professionale nelle acque dolci e il pericolo della perdita del patrimonio genetico causa l'allevamento e l'introduzione di specie alloctone.
Si discute poi del governo delle acque e si stila una classifica delle 10 specie a rischio (tra cui la Lampreda Padana..presente anche nel nostro Potenza..)
Nelle conclusioni si esortano le istituzioni all'adeguamento delle norme nel rispetto delle direttive CE (vedi Direttiva Quadro acque, Direttiva rischio alluvioni , Direttiva sulla qualita' delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramenti per essere idonee alla vita dei pesci), alla revisione delle regole e soggetti responsabili con coinvolgimento dell' Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, alla rinaturazione della rete idrica superficiale, e all'introduzione di adeguate metodologie di monitoraggio della componente ittica.
Il documento anche se vede solo il marcio da' una situazione abbastanza seria, io penso che comunque c'e' risposta e mobilitazione da parte del pubblico..almeno dai pescatori e dalle loro associazioni (forse qui nelle Marche siam un po' indietro..pero' qualcosa si intravede..) quindi c'e' un margine di miglioramento che (mi) lascia sperare.
QUI per la relazione completa.
Franz
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